Mai come oggi, le Casse di previdenza dovrebbero diventare veri e propri partner dei professionisti, abbandonando la logica di un ruolo esclusivamente basato sull’erogazione delle pensioni. Ne è convinto Stefano Distilli, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti (Cdc) dallo scorso dicembre e che, durante il proprio mandato, in continuità con la Consiliatura precedente, ha intenzione di investire proprio nel welfare strategico. Sul fronte degli investimenti, invece, anche nel 2021 l’Ente guarderà ad allocazioni in private market e, in particolare, nel segmento delle infrastrutture.
In particolare, visto che la sua presidenza è appena iniziata, quali sono le priorità su cui si concentrerà nel corso del suo mandato?
In continuità con gli obiettivi e i programmi sviluppati nel corso della Consiliatura precedente, continueremo a investire nel welfare strategico, puntando su strumenti a sostegno della professione nelle sue diverse fasi, grazie a iniziative come il bando per i contributi all’acquisto di beni strumentali, i programmi di supporto alla specializzazione professionale e le misure a sostegno della liquidità, misure che, per lo più attivate o potenziate nel momento dell’emergenza, dovranno diventare a regime. Allo stesso tempo andremo a disegnare nuove iniziative che, sempre nel senso di un welfare strategico, supportino il continuo incremento e aggiornamento delle competenze dei colleghi, con particolare attenzione nei confronti del mondo delle professioniste, numericamente in crescita nella platea degli iscritti, ma ancora molto distanti dai livelli reddituali dei loro colleghi.
Sul fronte degli investimenti, le Casse possono giocare un ruolo rilevante di sostegno all’economia e agli stessi liberi professionisti...
Già da diversi anni la nostra Cassa ha scelto di puntare su investimenti destinati a supportare e sviluppare l’economia reale attraverso un piano di impieghi fortemente indirizzato, in particolare, verso fondi di private equity e infrastrutturali. L’obiettivo è di creare delle partnership di lungo termine puntando, nel contempo, a “immunizzare” il capitale da possibili turbolenze cui possono essere soggetti i mercati finanziari. In un’ottica di diversificazione guardiamo a queste forme di investimento a livello internazionale cercando, tuttavia, di premiare quelle iniziative nazionali meritevoli di fiducia che superano le nostre due diligence.
Abbiamo sempre a mente che il fine della gestione finanziaria dei nostri investimenti è la preservazione e valorizzazione del patrimonio, che sarà utilizzato nel tempo per far fronte agli impegni previdenziali e assistenziali, dovendo garantire non solo l’obiettivo minimo della sostenibilità della Cassa nel tempo ma anche che le prestazioni e le misure di welfare erogate siano adeguate ai fabbisogni dei nostri iscritti.
Cosa prevedono la vostra Asset allocation strategica e il vostro piano investimenti per il 2021?
Il piano di investimenti che intendiamo porre in essere quest’anno punta a proseguire il percorso di consolidamento del portafoglio ponendosi l’obiettivo di incrementare l’esposizione verso strategie che offrano decorrelazione e che contribuiscano a contenere la volatilità del portafoglio. In tal senso i mercati privati continueranno a rappresentare un universo in cui ricercare le strategie che più rispondono alle nostre esigenze e, in particolare, il tema infrastrutturale rappresenta un trend di lungo termine, andando ad offrire soluzioni anche alternative rispetto al mondo delle infrastrutture “tradizionali”, quali ad esempio quelle che puntano alla transizione energetica o a nuove tecnologie.
La sostenibilità ambientale e sociale è diventato un tema importante sia nella vita che negli investimenti. Qual è la posizione e l’impegno di Cassa Dottori Commercialisti nel rispetto di fattori ESG?
Il tema degli investimenti in ESG è sicuramente complesso e allo stesso tempo delicato. Per trattarlo diventa fondamentale rimanere ancorati alla realtà, superando quell’atteggiamento ideologico molto diffuso che rischia però di orientare le scelte verso operazioni di facciata, di green washing apparente, ma non sostanziale. Come Cassa siamo intenzionati ad andare in quella direzione selezionando con attenzione la tipologia di investimenti e i partner, come dimostra il nostro recente ingresso insieme a Cassa Forense e Inarcassa nel Coima ESG City Impact Fund, il primo fondo italiano di investimento chiuso con obiettivi misurabili di impatto e progetti di investimento in rigenerazione sostenibile del territorio.
L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 205 di febbraio 2021.
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