La Fondazione Enasarco rafforzerà ancora le politiche di welfare a favore degli iscritti
L'Ente sta proseguendo la riduzione del peso dell'immobiliare sul patrimonio totale e nel 2021 investirà anche in fondi di private equity e infrastrutturali
10/06/2021
Redazione MondoInstitutional
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La Fondazione Enasarco (Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio) ha l’obiettivo di essere sempre più vicina ai propri iscritti, rafforzando le politiche di welfare che, come evidenzia a MondoInvestor il neo eletto Presidente della Cassa Antonello Marzolla, devono essere basate sulla percezione dei bisogni in tempo reale, al fine di massimizzarne utilità ed efficacia. Inoltre, mentre prosegue il processo di dismissione del patrimonio immobiliare avviato nel 2011, con conseguente riduzione del real estate sul totale degli investimenti della Cassa, l’Ente punta a ricercare soluzioni di investimento che possano generare rendimenti consistenti, stabili e allineati al fabbisogno pensionistico dei propri iscritti. Con tale ottica, sul fronte dei private market, Fondazione Enasarco investirà quindi nei prossimi mesi in fondi di private equity e infrastrutturali mentre, nell’ambito dei public market, cercherà di cogliere opportunità in specifiche asset class, come in obbligazionario convertibile, azionario europeo e azionario emergente.

Le Casse, negli ultimi anni, hanno incrementato le misure di welfare integrato, affiancandosi e supportando i propri iscritti durante tutta la loro vita e non solo al momento della pensione. Crede che questo trend proseguirà e si rafforzerà?
Credo che sia doveroso non solo mantenere le politiche di welfare a favore degli iscritti, ma rafforzarle, attraverso la percezione dei bisogni in tempo reale e la conseguente definizione di interventi di welfare su misura, affinché ne sia massimizzata l’utilità e l’efficacia. È proprio questo il piano semplice e concreto che abbiamo per questi 4 anni di Consiliatura.

Sul fronte del patrimonio del vostro Ente, state proseguendo la riduzione del peso della componente immobiliare. Come sta procedendo il processo di dismissione/vendita del patrimonio immobiliare?
Il progetto di dismissione avviato dalla Fondazione nel 2011 (cosiddetto progetto Mercurio) è ormai alle battute conclusive. Nel 2020, infatti, è stato venduto l’ultimo complesso residenziale cielo/ terra di proprietà diretta ed è stato costituito il condominio privato. Restano di proprietà alcune unità residenziali, in attesa che gli inquilini finalizzino l’acquisto delle unità condotte in locazione. Il progetto di dismissione del patrimonio ha consentito l’incasso di 1,8 miliardi di euro, con una plusvalenza di 500 milioni (39% circa), e ha favorito un processo di graduale redistribuzione della sovraesposizione dell’immobiliare in favore di altre asset class. Prima dell’avvio del progetto Mercurio (dicembre 2010), l’esposizione della Fondazione negli investimenti di natura immobiliare era pari a oltre il 57%. Alla stessa data, il patrimonio liquido della Fondazione era inferiore al 10% dell’intero portafoglio della Fondazione. Al 31 dicembre 2019 l’esposizione nel settore immobiliare sul totale patrimonio era pari al 33,7% circa. Alla stessa data, il patrimonio liquido della Fondazione è pari al 46% circa. Pur non essendo ancora disponibili i dati al 31 dicembre 2020, in attesa delle scritture di bilancio definitive, ci aspettiamo un trend decrescente dell’esposizione della Fondazione nell’asset class immobiliare anche per l’esercizio appena conclusosi. Tra le attività volte al perseguimento dell’obiettivo di riduzione dell’esposizione della Fondazione nell’asset class immobiliare, vi è il progetto di vendita delle unità immobiliari libere di proprietà diretta della Fondazione, mediante aste immobiliari telematiche. Il perimetro delle unità immobiliari libere da dismettere con la procedura dell’asta immobiliare telematica è, al momento, composto da circa 300 unità libere residenziali e di circa 100 unità libere ad uso non abitativo (negozi, uffici, magazzini, autorimesse), per un valore complessivo stimato di circa 100 milioni di euro, al quale si aggiungeranno le ulteriori unità immobiliari che nel prossimo futuro saranno restituite alla Fondazione nello stato libero, per effetto di risoluzione contrattuale o di procedura legale esecutiva. Nel mese di settembre 2020, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha deliberato la vendita del “primo blocco” di 40 unità libere di proprietà diretta, da vendere mediante asta telematica per un valore complessivo posto a base d’asta pari a circa 5 milioni di euro. Nonostante la pandemia, si sono registrati ottimi risultati con circa l’80% dei lotti venduti. Nel corso del 2021, la Fondazione procederà progressivamente con la vendita di ulteriori blocchi.  Vi è poi un importante progetto in itinere, progetto Sicaf, la cui esecuzione e implementazione sarà sottoposta a breve all’attenzione del nostro Consiglio. Il progetto, attraverso un nuovo modello gestionale, ha  i seguenti obiettivi: migliorare la redditività degli investimenti critici di natura immobiliare della Fondazione, monetizzare la parte di portafoglio poco remunerativa e che comunque è difficilmente valorizzabile e reinvestire i ricavi delle vendite in investimenti maggiormente remunerativi, favorendo il turn over degli investimenti immobiliari e non, proseguendo nel processo di diminuzione dell’esposizione immobiliare in favore di altre asset class.

Restando in tema di investimenti, le Casse possono giocare un ruolo rilevante di sostegno all’economia e agli stessi liberi professionisti. Qual è la sua posizione in merito a tale tema?
Fondazione Enasarco ritiene di elevata rilevanza il contributo che le Casse di previdenza, così come altri investitori istituzionali, possano dare all’economia reale, al fine anche di ottenere un circolo virtuoso tra investimenti e benefici per la base contribuente. Tuttavia, gli investimenti devono essere selezionati su base competitiva, tenendo ben presente le esigenze di diversificazione del portafoglio e gli obiettivi di rendimento minimi, al fine di garantire prestazioni adeguate ai propri scritti. Enasarco continuerà pertanto a effettuare investimenti nell’economia reale per garantire un supporto al tessuto imprenditoriale italiano, cercando di veicolare risorse anche a sostegno della crescita occupazionale degli agenti e dei rappresentanti di commercio.

Nello specifico, cosa prevedono la vostra Asset allocation strategica e il vostro piano investimenti per il 2021? In quali mercati e asset class realizzerete nuovi investimenti?
Su questo fronte abbiamo un duplice obiettivo: continuare con l’impegno di rendere il nostro patrimonio meno dipendente dalla componente immobiliare e ricercare soluzioni di investimento che possano generare rendimenti consistenti, stabili e allineati al fabbisogno pensionistico dei nostri iscritti. La nostra Asset Allocation Strategica coglie appieno questa duplice necessità. In ambito private market, nel 2021 investiremo in fondi di private equity e fondi infrastrutturali, due asset class che ben si sposano con le nostre esigenze strategiche, finanziare e di attenzione alla sostenibilità. Nello specifico, prediligeremo sia gestori con un focus specifico italiano, sia europeo/globale. Per quanto riguarda invece i public market, considerando le attuali condizioni di mercato e la compressione generale dei rendimenti aggiustati per il rischio, cercheremo di cogliere opportunità su specifiche asset class tra cui, ad esempio, obbligazionario convertibile, azionario europeo e azionario emergente.

L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 206 di marzo 2021.

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