Il Consiglio Generale della Fondazione Cariverona (Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona), riunitosi sotto la presidenza di Alessandro Mazzucco, ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio per il 2020.
Nel dettaglio, l'esercizio si è chiuso con un avanzo di esercizio di 140,89 milioni di euro per la Fondazione per effetto della transazione del contenzioso con Cassa Depositi e Prestiti (CDP) confermando le disponibilità previste dal Documento di Programmazione Annuale 2020 per le erogazioni istituzionali. I ricavi dell’attività ordinaria hanno risentito significativamente (-77%) della mancata distribuzione dei dividendi imposta al sistema bancario europeo dagli effetti pandemici, mentre è proseguito l’azione di contenimento dei costi di funzionamento (-7% anche nel 2020) in corso dal 2016.
"L'attivo finanziario a valori di mercato si attesta al 31 dicembre 2020 a 1.550,1 milioni, valore in linea con il precedente esercizio, godendo successivamente del generale recupero dei mercati e in particolare del titolo Unicredit oltre che del positivo contributo della componente più diversificata investita in fondi Ucits", precisa una nota della Fondazione, che poi prosegue: "Il percorso di diversificazione è continuato nel primo semestre 2021. Il valore a mercato dell’attivo finanziario al 31 maggio 2021 registra un incremento di circa 130 milioni, attestandosi a 1.680 milioni per effetto principalmente della crescita del valore di borsa degli attivi quotati detenuti".
A fine 2020, poi, il patrimonio netto contabile della Fondazione Cariverona è pari a 1.146,5 milioni. "Nel corso del 2020 si è deciso di riallineare il valore degli attivi a quello di mercato, con effetto anche sul patrimonio. La decisione è motivata dall’incertezza del quadro generale emerso a seguito della pandemia e permette di avere una fotografia immediata della consistenza patrimoniale sui cui poter basare le erogazioni future. Per l’attività istituzionale 2021 le disponibilità stanziate ammontano complessivamente a 30,2 milioni, sommandosi ai 21 milioni previsti dal Documento di Programmazione Annuale ulteriori residui portati a nuovo per 9,2 milioni", sottolinea l'Ente.
Nell'ambito dell'attività istituzionale, inoltre, nel 2020 la Fondazione ha effettuato erogazioni per cassa pari a 32,7 milioni di euro, delle quali hanno beneficiato 543 progetti, diminuendo così di 20,4 milioni il debito per le erogazioni deliberate ancora da liquidare che risulta pari a 86,3 milioni di euro (-19,1% rispetto al precedente esercizio e complessivamente ridotto del 53% rispetto al dato di partenza nel 2016). In particolare, nel corso dell'esercizio sono stati deliberati 123 interventi erogativi con un impegno complessivo di 19,7 milioni.
“Siamo ancora in qualche misura in una situazione di condizionamento da parte di una pressione epidemica dalla quale stiamo cercando di accelerare una liberazione, avendo peraltro la consapevolezza dell’obbligo di non operare forzature fino a che la maggioranza della popolazione non sarà stata immunizzata", ha affermato Mazzucco, che poi precisato: "Questo è un obbligo di responsabilità nei confronti delle componenti più deboli. E dunque malgrado le pesanti difficoltà che si sono presentate in questo biennio, il bilancio approvato oggi presenta una sostanziale continuità rispetto al passato, pur registrando gli effetti della mancata distribuzione dei dividendi conseguente ad una scelta europea generata in conseguenza degli effetti pandemici. A ciò ha dato un non banale contributo una continuata ed attenta prosecuzione della politica di contenimento dei costi di funzionamento, avviata nel 2016, pari quest’anno ad un ulteriore -7%. Così come registriamo il mantenimento del valore dell’attivo finanziario al livello di 1550,1 milioni, in misura non trascurabile generata dalla conclusione della lunga vertenza con CDP", ha sottolineato il Presidente. "Assai significativo per gli enti territoriali è il fatto che Fondazione ha potuto sviluppare progetti per risorse rese disponibili per l’attività istituzionale salite a 34,2 milioni rispetto all’impegno annuale di 24,7 milioni. Il ruolo primario quale area di intervento è stato assunto dall’area biomedica, anche in conseguenza di un assai consistente finanziamento finalizzato alla ricerca richiesto con urgenza dall’emergere di un nuovo minaccioso agente infettivo e in subordine (26,5%) dall’affermarsi delle Urgenti iniziative umanitarie, senza trascurare le richieste competenti agli obiettivi del piano annuale, come da programmazione. Si tratta quindi di un risultato assai gratificante se letto nella cornice di eventi particolarmente sofferti negli ultimi anni, ancor più se si considera lo stanziamento di 30,2 milioni per l’attività istituzionale 2021. È un risultato inatteso, alla luce della minacciosa soluzione che si era creata a febbraio 2020, e va dato il doveroso riconoscimento alla altissima professionalità e responsabilità del Direttore Generale dottor Giacomo Marino al quale tutti gli organi nell’esprimere la propria gratitudine sentono di dover formulare i migliori auguri per grandi successi professionali ulteriori nel momento in cui ha scelto di intraprendere un nuovo percorso professionale. Naturalmente per Fondazione è una perdita, per la verità già correttamente compensata dalla chiamata di un nuovo direttore a lui assai simile per personalità e competenza, proveniente da una Fondazione assai vicina quale è Caritro, il veronese dottor Filippo Manfredi", ha concluso Mazzucco, mentre il Direttore Generale uscente della Fondazione Giacomo Marino ha evidenziato come “le scelte di gestione finanziaria adottate durante l'anno hanno consentito di sostenere in misura soddisfacente i proventi e di andare incontro a una fase più favorevole dei listini che a partire dai primi mesi del 2021 vedono rivalorizzati in misura più corretta gli attivi patrimoniali. Nell’emergenza abbiamo protetto la missione istituzionale della Fondazione: 7 milioni di erogazioni che siamo riusciti a liquidare in 40 giorni, i primi della crisiCovid. Nel marzo 2020 abbiamo iniettato nei nostri territori il doppio di quanto prevedeva la nostra tabella di marcia mensile, confermando che in Fondazione tutto era funzionante e reattivo: dal bilancio agli standard operativi, al rapporto con la comunità degli stakeholder. E la diminuzione del debito erogativo, continuata anche nel 2020, resta uno degli indicatori forti della nostra accelerazione gestionale nel medio periodo”, ha affermato Marino.
Sul fronte del percorso di diversificazione dell'attivo finanziario, intrapreso ormai da tempo dalla Fondazione Cariverona, si segnala che anche nel 2020 è continuato "sia nel campo dei mercati liquidi attraverso i fondi Ucits multi asset dedicati, sia nel campo dei mercati privati attraverso il fondo di fondi DeA Endowment Fund su cui sono stati impegnati ulteriori 20 milioni di euro, oltre ai 60 milioni precedenti".
Inoltre, il controvalore complessivo degli investimenti in fondi Ucits della Fondazione a fine 2020 è di circa 642 milioni di euro, corrispondente a circa il 41% degli attivi finanziari dell'Ente valutati a prezzi di mercato, mentre la partecipazione della Fondazione in UniCredit Spa al 31 dicembre 2020 è pari all’1,8%, immutata rispetto allo scorso esercizio, e rappresenta, espressa a valori di mercato, circa il 18% del totale degli attivi. Il controvalore dei titoli azionari diversi da UniCredit valutati a prezzi di mercato, invece, al termine dell’esercizio 2020 è di circa 26,4 milioni di euro.
"Dopo la chiusura dell’esercizio, tra gennaio e febbraio 2021, sono stati investiti 60 milioni di euro sui fondi Az Multi Asset Pioneer, Multi Asset Romeo ed è stato selezionato l’asset manager BlackRock per un fondo dedicato azionario globale su cui, in corso d’anno, verranno inizialmente investiti circa 70 milioni di euro", riferisce infine la Fondazione Cariverona.
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