Il nuovo corso di Fondazione Enasarco mette al centro la sostenibilità dell’Ente
Per farlo è necessaria, tra l’altro, una politica di investimenti mirata e che guardi all’economia reale, tra cui private equity e infrastrutture
07/06/2022
Redazione MondoInstitutional
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La sostenibilità di Fondazione Enasarco è essenziale per garantire l’erogazione delle pensioni ai propri iscritti. La politica di investimenti ha un ruolo primario in questo processo, in particolare l’attenzione viene riposta verso quegli investimenti in grado di avere un impatto diretto sull’attività economica, come quelli nel private equity o nelle infrastrutture. Alfonsino Mei, Presidente di Fondazione Enasarco, spiega a MondoInvestor i motivi per i quali si è reso necessario un’attenta valutazione del patrimonio mobiliare e immobiliare dell’Ente, per poi poter procedere con investimenti immediati nell’economia reale, con un’attenzione per gli impatti sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e anche collegati al Pnrr italiano.

Innanzitutto, quali sono i principali obiettivi che si è posto alla presidenza della Fondazione Enasarco?
Fin dal primo giorno ho parlato di “nuovo corso” e di “casa di vetro”. Enasarco deve tornare ad avere la centralità che merita, sia per numero di iscritti che rappresenta sia per entità del suo patrimonio, vorrei che l’Ente venisse associato ad una good reputation e che diventasse un orgoglio per i suoi iscritti, la cui tutela rimane comunque il focus principale della nostra mission. Il patrimonio di Enasarco dev’essere una risorsa a favore dell’economia reale e in questo senso ho iniziato le interlocuzioni con le istituzioni, per poter allocare le nostre risorse a favore del sistema Italia. L’Ente, con i suoi iscritti, rappresenta la linfa produttiva del nostro Paese, una rete di persone che muovono l’economia ogni giorno, ed è fondamentale che le risorse prodotte da questa rete vengano reinvestite a favore della nostra economia.

Avete da poco annunciato la costituzione di un organismo esterno a cui demandare una due diligence del patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione. Perché è necessario questo passaggio e qual è la sua finalità?
Dopo un lungo contenzioso che ha tenuto paralizzato l’Ente, i vertici aziendali sono rinnovati ma permangono assai deludenti i rendimenti tanto degli investimenti finanziari quanto della gestione del patrimonio immobiliare. Diversi sono stati i rilievi fatti dopo la verifica amministrativo-contabile eseguita dalla Ragioneria Generale dello Stato dai quali sono emerse irregolarità e carenze in quasi tutti i settori della gestione amministrativa della Fondazione. Tutto questo ha imposto che, anche in coerenza con quanto promesso in campagna elettorale dalla componente che rappresento, nell’esclusivo interesse della salvaguardia del patrimonio della Fondazione a tutela degli iscritti, fosse varato un piano straordinario di interventi che prevedesse un accurato assessment ad opera di primaria società di revisione. In particolare, mi è parso opportuno acquisire ogni elemento informativo dello stato di salute della nostra realtà affinché fosse possibile determinare scelte consapevoli di Governo. L’esame delle risultanze verrà valutato da professionisti e docenti universitari di altissimo profilo e indipendenza di giudizio, esperti nei settori sottoposti ad assessment che dovranno suggerire con mirate consulenze i rimedi necessari, interni ed esterni, per affrontare e risolvere le criticità.

Sul fronte degli investimenti, negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse verso i cosiddetti private market, da un lato per ricercare rendimenti non più disponibili sui mercati obbligazionari e dall’altro per dare un sostegno più concreto alle aziende e alla cosiddetta economia reale. Quali sono i piani di investimento di Enasarco su questo fronte per i prossimi mesi?
Investimenti immediati sul private equity, con grande attenzione sulle scelte di investimento. C’è esigenza di dare spazio nel portafoglio ad investimenti in economia reale, soprattutto in infrastrutture, decorrelate dai cicli economici ed a ridotta volatilità, in settori come energia, ambiente ed immobiliare socialmente innovativo con attenzione agli impatti sugli obiettivi di sviluppo sostenibile tramite investimenti responsabili/ESG che si affiancano a posizioni tradizionali come quelle in titoli di Stato, obbligazioni, azioni quotate e beni immobili. Nell’impostare le strategie future di Asset Allocation è opportuno considerare gli obiettivi di prevedibilità, solvibilità e impatto sull’economia. In quest’ottica gli investimenti alternativi illiquidi nelle infrastrutture sono caratterizzati da prevedibilità dei flussi di reddito a lungo termine con elevati tassi di recupero del capitale in caso di default, garantendo un impatto reale sull’economia fortemente in linea con la missione di investimento delle Casse previdenziali. La caratteristica di illiquidità, purché associata a un’elevata capacità di generare reddito con un ridotto rischio controparte, risulta pertanto idonea e strumentale al rispetto dei cosiddetti vincoli attuariali.

Crede che il Pnrr italiano potrà fare da traino per investimenti privati da parte di soggetti istituzionali come le Casse di previdenza? Quali ambiti potranno essere più interessanti per voi?
Credo che il Pnrr sia un’opportunità per il rilancio del Paese, che necessita della discesa in campo di tutti gli attori dell’economia italiana. Infatti, come ha più volte ribadito il nostro Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, anche i capitali privati sono parte fondamentale nella messa in atto del Pnrr italiano. Il Pnrr potrà così fare da traino per investimenti privati da parte di soggetti istituzionali come le Casse di previdenza, che apporteranno capitali sulle infrastrutture di rete e sociali cruciali per il Paese. Siamo convinti che gli investimenti nel Partenariato Pubblico Privato siano la giusta soluzione. Abbiamo una preferenza per i settori del private equity e delle infrastrutture, che hanno un impatto tangibile sul territorio e costituiscono un mattoncino fondamentale nella asset allocation degli investitori istituzionali.

La sostenibilità ambientale e sociale è diventato un tema importante sia nella vita che negli investimenti. Qual è la posizione e l’impegno di Fondazione Enasarco nel rispetto di fattori ESG?
È fondamentale che la finanza si occupi concretamente di investimenti con un impatto positivo sull’ambiente e sulla società ispirati a criteri etici. La politica finanziaria di Enasarco seguirà quest’impostazione. L’impatto positivo sul piano finanziario dell’ESG è consolidato e le ragioni che spingono verso questi investimenti sono diverse: ad esempio nel 2020, anche a causa della pandemia e delle conseguenze sul piano economico e sociale, si è diffusa presso gli operatori la convinzione che la integrazione con criteri ESG permettesse di migliorare le performance delle aziende e per certi aspetti consentisse di avere un maggior controllo sulle performance dei portafogli finanziari.​ In concreto, inoltre, le imprese che ispirano le proprie strategie e le proprie scelte a criteri ESG e che adottano criteri appropriati per controllare il proprio impegno sono aziende che possono raggiungere migliori risultati in termini di business, che sono nello stesso tempo meno esposte ai rischi e che nel lungo periodo sono più performanti nel raggiungere migliori risultati di business.

L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 217 di marzo 2022.

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