Institutional Investor Study 2022 - Schroders
Lo studio di Schroders mette in luce alcuni significativi trend che caratterizzano gli investimenti, tra cui la crescita dell'impact investing e della domanda di soluzioni sulla transizione energetica, ma anche il peggioramento delle aspettative di rendimento
08/07/2022
Redazione MondoInstitutional
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Secondo quanto emerso dallo Schroders Institutional Investor Study 2022, l'impact investing è ora considerato uno dei pilastri fondamentali dell'investimento sostenibile, insieme all'integrazione e allo screening positivo.
Lo studio annuale di Schroders, lanciato per la prima volta nel 2017, che ha coinvolto 770 investitori istituzionali per un totale di circa 27.500 miliardi di dollari di asset di patrimonio, è un influente indicatore della propensione all'investimento degli investitori a livello globale.
Poco meno della metà (48%) degli intervistati ha indicato l'impact investing come l'approccio preferito per implementare la sostenibilità, segnando un aumento significativo rispetto al 38% di un anno fa e al 34% del 2020. Lo studio ha inoltre rilevato che l'importanza della piena integrazione ESG nel processo di investimento è cresciuta, riconfermandosi come approccio preferito dagli investitori.  
Secondo Schroders, i risultati riflettono anche la crescente domanda di soluzioni di investimento incentrate sulla transizione energetica. Oltre la metà degli investitori (59%) ha dichiarato che l’emergere di nuove opportunità di investimento che affrontano la transizione energetica li incoraggerebbe a investire maggiormente in modo sostenibile. Questa attenzione risulta particolarmente evidente nel Regno Unito e nell'Asia Pacifico, dove rispettivamente il 68% e il 62% degli investitori ha evidenziato la necessità di soluzioni più orientate alla transizione.

Preoccupazioni per la performance degli investimenti sostenibili
Allo stesso tempo, le preoccupazioni per le performance degli investimenti sostenibili sono aumentate negli ultimi 12 mesi, con il 53% degli investitori che ha indicato questo aspetto come una sfida rispetto al 38% di un anno fa. "Si tratta di un'inversione di tendenza significativa, dato che le preoccupazioni per le performance sono diminuite costantemente di anno in anno fino ad ora, e probabilmente riflette un contesto di mercato più complesso. In particolare, le preoccupazioni sono state molto elevate sia per gli investitori dell'Asia/Pacifico che per quelli dell'America Latina. Anche la mancanza di trasparenza e di reporting sui dati è stata riconosciuta come uno dei principali ostacoli agli investimenti sostenibili". scrive Schroders in una nota.
L’attività di engagement rimane un obiettivo chiave per gli investitori a livello globale, con il 59% che ha dichiarato che i risultati tangibili ottenuti in questo ambito è la componente più importante di qualsiasi strategia di azionariato attivo. In particolare, quasi due terzi degli investitori (64%) ritengono che la governance (ad esempio, la trasparenza delle votazioni e delle delibere degli azionisti) sia il principale tema di engagement. L'attenzione ai diritti umani e al clima completa la top tre delle priorità di engagement.
Secondo Schroders, è incoraggiante notare che quasi quattro investitori su dieci a livello globale hanno dichiarato di essersi impegnati a raggiungere l’obiettivo di ‘net zero’ entro il 2050, con gli investitori europei in testa su questo punto, davanti a quelli dell'America Latina, dell'Asia/Pacifico e del Nord America. Un terzo degli investitori nordamericani sta ancora esplorando la transizione, ma non si è ancora impegnato a raggiungere obiettivi specifici.

Prospettive di investimento
Più in generale, secondo la ricerca di Schroders, le aspettative di rendimento degli investitori per i prossimi cinque anni sono peggiorate rispetto a un anno fa, a causa delle forti preoccupazioni per l'impatto dell'aumento dell'inflazione e dei tassi d'interesse, nonché dell'incertezza geopolitica e dei timori per un rallentamento globale. Nonostante il contesto più complesso, lo studio ha rilevato che la fiducia degli investitori nel conseguimento dei propri obiettivi di rendimento è rimasta stabile, probabilmente come conseguenza del ridimensionamento delle loro aspettative. Le preoccupazioni per le pandemie globali sono diminuite di importanza per gli investitori rispetto ai due anni precedenti.
"I risultati del nostro studio sono sorprendenti: sempre più investitori istituzionali vogliono misurare, gestire e generare un impatto. Guardando alle preoccupazioni riguardo alla capacità degli investimenti sostenibili di raggiungere gli obiettivi di rendimento, sta diventando chiaro che gli approcci ponderati basati sull'esperienza saranno sempre più cruciali", ha commentato Andy Howard, Global Head of Sustainable Investment di Schroders, che ha poi proseguito: "Lo studio dimostra che l'attenzione all'impatto è sempre più importante e Schroders sta impegnando tempo, risorse e competenze significative nello sviluppo di soluzioni solide e rigorose per soddisfare questa esigenza. Il nostro impegno si estende anche all'offerta di soluzioni progettate per sostenere la transizione energetica lungo uno spettro di obiettivi sociali e ambientali, che oggi è sorprendentemente una delle priorità chiave per gli investitori guardando al futuro. L'attenzione generale posta sulla generazione di rendimenti reali è stata ulteriormente evidenziata dall'importanza attribuita all’engagement. Engagement Blueprint, lo strumento di Schroders leader di mercato lanciato quest'anno, sta definendo nuovi standard in materia di azionariato attivo, in quanto traccia le nostre ambizioni e il modo in cui cerchiamo di portare avanti un dialogo con le aziende per sostenere e guidare i loro progressi".
Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer e Co-Head of Investment di Schroders, ha invece aggiunto: "I mercati continuano a essere scossi dalle preoccupazioni per l'aumento dei tassi e per i rischi di recessione. Lo studio ha rilevato che le allocazioni degli investitori sull’azionario sono diminuite, il che riflette anche il nostro stesso posizionamento. In effetti, per determinare quali altre posizioni detenere in un portafoglio costruito su un posizionamento difensivo di base sull’azionario è necessario stabilire se sono più importanti i tassi o i rischi di crescita". 
Più in generale, in termini di impatto sulla performance del portafoglio, lo studio ha rilevato che una serie di questioni sono sempre più nel mirino degli investitori: l'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse, l’atteggiamento da falco delle Banche Centrali, i conflitti globali e la minaccia incombente di un rallentamento dell'economia mondiale. Sono tutti fattori che Schroders, in qualità di gestore attivo, sta cercando di gestire per conto dei suoi clienti a livello globale", ha proseguito Kyrklund, che ha infine concluso: "La nostra conclusione è che continueremo a concentrarci prevalentemente sulle conseguenze dell’aumento dei tassi, perché i modelli tradizionali di misurazione dell’inflazione sono vulnerabili alle strozzature dell'offerta causate da una miriade di fattori senza precedenti: modelli di spesa post pandemia, lockdown in Cina e guerra tra Russia e Ucraina. Ciò porta le banche a concentrarsi prevalentemente sulla normalizzazione delle politiche". 

Per leggere lo Schroders Institutional Investor Study 2022, cliccate qui.

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