Nel rapporto con le aziende familiari, la capacità di dialogare con le generazioni più giovani appare imprescindibile. Ne sono convinte Elena Giordano e Giorgia Sanchini, Partner e Managing Director di AlTi-Tiedemann Global, che a parlando con MondoInvestor si sono soffermate sull’importanza decisiva della valorizzazione del capitale umano nell’attività di gestione patrimoniale.
Innanzitutto, le aziende familiari rappresentano il 65% delle Pmi italiane, ma faticano ancora a realizzare una transizione verso modelli di governance evoluti. Qual è lo stato di questo settore al momento?
Sanchini: Le aziende familiari rappresentano la spina dorsale del tessuto economico nazionale, e la progressiva implementazione di modelli di governance più evoluti è un requisito fondamentale per affrontare le sfide derivanti da eventuali operazioni straordinarie, come ad esempio una quotazione o cessione di quote a investitori esterni (player industriali o fondi di private equity), così come, semplicemente, ad un corretto ed ordinato passaggio generazionale nel caso in cui la proprietà dell’azienda rimanga saldamente sotto il controllo dello stesso nucleo familiare. In questo senso, i modelli di governance delle aziende familiari dotate di un CdA che si riscontrano nel nostro paese non sembrano particolarmente all’avanguardia: solo 1 azienda su 4 può vantare un consigliere al di sotto dei 40 anni di età, mentre i leader aziendali over 70 rappresentano circa il 29% del totale, contro il 19% della Germania e il 10% della Francia. Questi numeri parlano chiaro, e indicano una generale riluttanza a coinvolgere le generazioni più giovani al vertice, o comunque in ruoli decisionali chiave, all’interno delle aziende familiari, con la conseguenza di rendere meno fluida la transizione in loro favore nel momento in cui la stessa dovrà verificarsi.
In particolare, quale importanza rivestono la valorizzazione del capitale umano e del purpose nella gestione patrimoniale?
Giordano: Nell’evoluzione del rapporto con la gestione del proprio patrimonio si evince dalle nuove generazioni, più preparate sui temi economici/finanziari, la volontà di comprendere dove e come vengano investite le proprie risorse. Questa comprensione passa dalla definizione di un disegno visionario sulla finalità della propria ricchezza attraverso la consapevolezza dei propri talenti. È chiaro che un processo del genere si fonda sulla valorizzazione del capitale umano che è assolutamente unico ed irrepetibile per ciascun individuo: da qui nasce la necessità di personalizzazione e non standardizzazione di una gestione patrimoniale.
Qual è l’importanza dei Family office nell’affiancamento delle varie generazioni di famiglie?
Sanchini: In quasi l’80% dei casi, la famiglia è direttamente coinvolta nella gestione del Family office ma, per quanto riguarda i Sfo (Single Family Office), nel 65% dei casi è coinvolta soltanto una generazione, tipicamente la più senior. Tuttavia, considerato l’orizzonte temporale intrinsecamente intergenerazionale e a lungo termine delle attività del Family office, la capacità di avere dialogo con le generazioni più giovani, le quali saranno in definitiva le beneficiarie degli sforzi di investimento e di visione della famiglia, affiancata dall’advisor, appare chiaramente imprescindibile. Il rapporto di carattere fiduciario tra famiglia e Family office deve essere in grado di attraversare tutte le generazioni coinvolte, affinché la fiducia e la collaborazione possano perpetuarsi ed adeguarsi ai mutamenti che naturalmente coinvolgeranno gli equilibri all’interno della famiglia con il passare del tempo. I Family office più evoluti sono inoltre strutture che, oltre a offrire servizi di consulenza finanziaria e tecnico/legale/ fiscale, rappresentano un hub per l’educazione e lo sviluppo di competenze per le nuove generazioni che devono essere educate alla ricchezza e alla sua gestione e correttamente coinvolte in uno schema multigenerazionale di governance della famiglia.
Quali sono, in breve, le caratteristiche distintive dell’offerta di AlTi-Tiedemann Global?
Giordano: Nella comprensione che come Family office, AlTi-Tiedemann Global, agisce con il codice dell’indipendenza assoluta, ciò che ci contraddistingue è:
- oltre 20 anni di esperienza di advisory per famiglie, che ha permesso di sviluppare una forte sensibilità verso i temi legati al capitale umano, di cui il capitale finanziario ne è solo una componente. Dispone di risorse interne eccellenti per guidare le nostre famiglie in un cammino di conoscenza del vero senso del denaro e del suo impiego;
- 45 miliardi di AUA (Assets Under Administration) che permettono accessi ai più comprovati manager sul mercato globale;
- presenza diretta in Usa, Ue e Asia, offrendo un network unico di famiglie facoltose provenienti da culture molto distanti fra loro: preziosa fonte di diversità e specialità.
Infine, che ruolo hanno le tematiche ESG nelle vostre aree di attività?
Giordano: Come Family office noi accompagniamo i clienti nell’amministrare la loro ricchezza e come già espresso è sempre di più un cammino evolutivo di consapevolezza del fine del proprio patrimonio. È evidente che le grandi se non enormi ricchezze formatesi in questi decenni sono ben oltre la soglia di necessità per una vita confortevole di una famiglia seppur grande. Dunque, che senso si può attribuire a questo patrimonio affinché si possa assaporare la vera felicità oltre il materiale? Noi siamo natura e non siamo divisi da tutto ciò che ci circonda: se riuscissimo a comprenderlo ci potremmo avvicinare sempre di più a quell’azione che, con l’impiego del denaro, può condizionare l’ambiente e la società in cui viviamo. Da qui l’interesse nell’investire i capitali nelle tematiche ESG/impact. Noi abbiamo tutti gli strumenti e soluzioni per provocare e rispondere a questa chiamata.
L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 233 di settembre 2023.
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