State Street Global Markets ha pubblicato i risultati degli State Street Institutional Investor Indicators relativi al mese di dicembre. Lo State Street Risk Appetite Index è salito a 0,24 da quota 0, evidenziando che, complessivamente, a dicembre i flussi degli investitori di lungo periodo sono stati orientati verso un aumento del rischio in tutte le classi di attività.
“Il persistere degli interessanti rendimenti dei mercati azionari e obbligazionari di novembre, alimentati dal pivot della Fed, si è rivelato irresistibile per gli investitori di lungo termine nel mese di dicembre. A seguito dei cambiamenti nell’asset allocation e, in particolare, ad un’ulteriore riduzione della liquidità, il nostro indice di propensione al rischio si è nuovamente spostato in territorio di ricerca del rischio", ha osservato Michael Metcalfe, Head of Macro Strategy di State Street Global Markets, proseguendo: "Sia i mercati azionari che quelli valutari hanno trainato il miglioramento del sentiment, con notevoli miglioramenti nella domanda verso i settori ciclici, il credito societario e le azioni dei mercati emergenti. Si è registrata anche una domanda per le valute dei mercati emergenti ad alto rendimento ed è continuata la vendita del dollaro Usa come bene rifugio. Tuttavia, vi sono ancora delle aree di cautela, l’appetito per il debito dei mercati emergenti rimane contenuto, così come la domanda per gli asset legati alle materie prime. Questo ci ricorda che, per quanto sia una positiva notizia l’apparente pivot della Fed, ciò deriva in parte dal fatto che le prospettive di crescita globale per il 2024 sono, nella migliore delle ipotesi, modeste".
Gli indicatori delle partecipazioni di State Street mostrano che le allocazioni di liquidità da parte degli investitori di lungo termine sono diminuite dello 0,3%, toccando il 19,9%, mentre le partecipazioni azionarie hanno tratto il maggior beneficio, salendo dello 0,2% al 51,8%, e le allocazioni nel reddito fisso sono aumentate dello 0,1%, raggiungendo il 28,2%. Metcalfe ha inoltre aggiunto: “Le partecipazioni in liquidità sono scese ancora a dicembre e sono ora all’1,2% rispetto ai massimi raggiunti a fine ottobre. Ciononostante, l’allocazione degli investitori in liquidità chiude il 2023 con un valore superiore rispetto a quello di inizio anno. Quindi, anche se i mercati azionari e obbligazionari sono sembrati leggermente sovracquistati secondo alcune metriche di prezzo, non è così se si guarda alle allocazioni effettive degli investitori. Le allocazioni in liquidità sono ancora più di un punto percentuale al di sopra delle medie di lungo periodo, il che evidenzia la possibilità che il denaro torni a confluire nei mercati finanziari se le condizioni rimangono interessanti. Ciò vale in particolare per i titoli a reddito fisso, dove l’allocazione degli investitori a lungo termine è sottopesata e vicina ai minimi da 14 anni a questa parte".
Gli Institutional Investor Indicators (le 3 "i") sono stati sviluppati da State Street Associates, la divisione di ricerca e advisory di State Street Global Markets. Essi misurano la fiducia degli investitori o la propensione al rischio in modo quantitativo, analizzando i modelli di acquisto e di vendita degli investitori istituzionali, ricavati dai 40 trilioni di dollari di asset in custodia e amministrazione di State Street (in questo patrimonio non sono inclusi gli asset detenuti da State Street stessa). L'indice di propensione al rischio deriva dalla misurazione dei flussi degli investitori in ventidue diverse dimensioni di rischio tra azioni, valute, reddito fisso, asset legati alle materie prime e trend di asset allocation. L'indice cattura la proporzione dei ventidue elementi di rischio che hanno visto un comportamento orientato alla ricerca o alla riduzione del rischio.
Una lettura positiva indica che nel complesso gli investitori stanno aumentando la loro esposizione al rischio, mentre una lettura negativa suggerisce una riduzione del rischio. Gli indicatori delle partecipazioni di State Street rilevano la quota dei portafogli degli investitori allocata in azioni, reddito fisso e liquidità a partire dal 1998.
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