Dopo l’ottimo 2023, avviato il processo di revisione dell’Asset allocation strategica
Laborfonds: “I profondi mutamenti di scenario degli ultimi anni rendono necessaria una riflessione complessiva in merito alle strategie di investimento”
02/05/2024
Redazione MondoInstitutional
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Il 2023 è stato un anno estremamente positivo per Laborfonds, sia sotto il punto di vista dei risultati dalla gestione finanziaria che a livello di nuove adesioni, come spiega a MondoInvestor Stefano Pavesi, Direttore Generale di Laborfonds. Pavesi racconta poi le ultime novità sul fronte degli investimenti e sottolinea come sia ora in corso la revisione dell’Asset allocation strategica, che potrebbe determinare nuove decisioni nei prossimi mesi.

Innanzitutto, il 2023 è stato un anno ricco di buone notizie per voi di Laborfonds, a cominciare dai rendimenti positivi di tutti i comparti. Qual è il bilancio della gestione finanziaria dello scorso anno?
L’anno scorso ha visto tutti i nostri comparti realizzare rendimenti positivi compresi tra 4,01% della linea Garantita e 9,33% della Dinamica, per una media ponderata vicina al 6,8%. È stata così recuperata una parte significativa delle perdite del 2022 pur in uno scenario di stretta sui tassi di interesse che presentava numerose incertezze: i rendimenti dell’ultimo trimestre hanno dato la spinta decisiva per il buon risultato di fine anno. Al netto delle incognite geopolitiche, il raffreddamento dell’inflazione e la prospettiva di ribasso dei tassi disegnano scenari incoraggianti anche per il 2024.

A proposito di investimenti, a settembre avete avviato una selezione di FIA per la Linea Bilanciata. Come si è concluso tale iter?
Nel 2023 il Consiglio di Amministrazione ha proseguito l’implementazione del portafoglio degli alternativi, visto anche l’ormai prossimo rimborso delle prime sottoscrizioni. Si è continuato a puntare sulla diversificazione, sia geografica sia settoriale, delle asset class per ottenere flussi di cassa costanti e un rendimento assoluto sui diversi vintage. Le due strategie su cui ci si è focalizzati sono state il private debt europeo e il segmento infrastrutturale italiano. Il numero delle candidature pervenute ha superato le nostre previsioni: l’iter di valutazione, realizzato con il supporto del nostro Advisor, è terminato a fine dicembre con la scelta di due FIA per ciascuna strategia. Siamo oramai prossimi a definire la contrattualistica e ad effettuare i primi richiami.

Per quest’anno avete in programma nuovi aggiustamenti all’Asset allocation strategica?
In effetti abbiamo già concordato con un gestore alcune modifiche in tema di limiti di investimento e parametri di controllo e non escludiamo altri interventi in corso d’anno. Il nostro Comitato Investimenti ha infatti avviato il processo di revisione dell’Asset allocation strategica, partendo dall’analisi delle caratteristiche della popolazione degli aderenti. I profondi mutamenti di scenario degli ultimi anni rendono necessaria una riflessione complessiva in merito alle strategie di investimento da perseguire e alle modalità migliori per raggiungere i nostri obbiettivi. A metà del 2025 andranno inoltre a scadenza le convenzioni di gestione delle linee Bilanciata e Dinamica che costituiscono circa il 75% dell’Andp totale: per noi è un appuntamento che si può definire cruciale.

Il 2023 per voi è stato positivo anche sul fronte delle adesioni. Quali sono stati i driver di tale successo?
Nel 2023 abbiamo toccato il livello record degli ultimi anni con 13 mila tra nuove iscrizioni e riattivazioni di posizioni nel settore pubblico e privato. Secondo i dati Covip, il Trentino Alto Adige ha la più alta percentuale di adesione alla previdenza complementare davanti a Valle d’Aosta e Veneto, guarda caso le altre regioni in cui opera un fondo territoriale. Questi numeri, oltretutto, sono ottenuti senza potere ricevere adesioni “contrattuali”. Penso che la chiave del successo sia proprio la natura territoriale, elemento che rende Laborfonds più vicino agli aderenti. Essere partner del progetto regionale Pensplan ci consente di avere, da un lato, lo stesso DNA dei lavoratori e dei datori di lavoro aderenti e, dall’altro, una presenza capillare con oltre 130 Infopoint. Le reti delle Associazioni datoriali, degli Enti pubblici e delle Organizzazioni sindacali del territorio giocano un ruolo fondamentale. Tante adesioni vengono anche dalla nostra partecipazione diretta a incontri sui luoghi di lavoro. Stiamo anche migliorando la comunicazione verso i giovani tramite i social media per spiegare loro i vantaggi di un’adesione tempestiva.

L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 239 di marzo 2024.

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