State Street Global Markets ha pubblicato i risultati degli State Street Institutional Investor Indicators relativi al mese di agosto. L’indice di propensione al rischio di State Street ha registrato una modesta ripresa alla fine di agosto, dopo un inizio del mese all’insegna della cautela.
“Agosto dovrebbe essere un mese tranquillo, in cui gli investitori si prendono una pausa, si aggiornano sui progetti, leggono e si preparano per la spinta finale verso la fine dell’anno. Non quest’anno! Agosto è iniziato con il più grande picco di volatilità dell'anno: i titoli tecnologici hanno registrato un sell off e il carry trade ha subito un arresto. Gli investitori istituzionali hanno reagito prontamente, vendendo azioni rischiose e valute e passando dalle azioni alla liquidità. Tuttavia, questa fase di avversione al rischio non è durata, poiché il mercato ha rapidamente riconsiderato il ciclo di riduzione dei tassi della Fed. Gli asset rischiosi hanno recuperato le perdite, mentre gli investitori istituzionali sono tornati ad interessarsi alle operazioni di rischio", ha osservato Marija Veitmane, Head of Equity Strategy di State Street Global Markets, che ha poi proseguito: "Il Presidente della Fed Jay Powell ha rassicurato il mercato affermando che è giunto il momento di adeguare la politica monetaria, innescando un rimbalzo del rischio e flussi azionari e valutari più costruttivi a fine mese in seguito all'aggiustamento delle posizioni. Ora osserviamo con attenzione questi flussi per vedere se le scintille di un sentiment di rischio più costruttivo daranno vita a un rally del rischio o se i timori di recessione li ridurranno a zero”.
L’allocazione degli investitori istituzionali in liquidità è aumentata leggermente (55 punti percentuali) durante il mese di agosto, ma rimane non lontana dalle medie di lungo periodo. L'allocazione all’azionario e all’obbligazionario è diminuita. “Gli investitori istituzionali hanno reagito al forte sell off del mercato azionario all'inizio di agosto riducendo le loro allocazioni alle azioni, nonostante il rally azionario della seconda metà del mese. Riteniamo incoraggiante che l'allocazione alle azioni sia inferiore a quella registrata all'inizio dei precedenti cicli di riduzione dei tassi. Questo ci fa sperare che, anche se i dati economici dovessero peggiorare, gli investitori istituzionali siano in qualche modo preparati alla debolezza del mercato, suggerendo un sell off potenzialmente meno aggressivo”, ha aggiunto Veitmane.
Gli Institutional Investor Indicators (le 3 “i”) sono stati sviluppati da State Street Associates, la divisione di ricerca e advisory di State Street Global Markets. Misurano la fiducia degli investitori o la propensione al rischio in modo quantitativo, analizzando i modelli di acquisto e di vendita degli investitori istituzionali, ricavati dai 44 trilioni di dollari di asset in custodia e amministrazione di State Street (in questo patrimonio non sono inclusi gli asset detenuti da State Street stessa). L’indice di propensione al rischio deriva dalla misurazione dei flussi degli investitori in ventidue diverse dimensioni di rischio tra azioni, valute, reddito fisso, asset legati alle materie prime e trend di asset allocation. L’indice cattura la proporzione dei ventidue elementi di rischio che hanno visto un comportamento orientato alla ricerca o alla riduzione del rischio.
Una lettura positiva indica che nel complesso gli investitori stanno aumentando la loro esposizione al rischio, mentre una lettura negativa suggerisce una riduzione del rischio. Gli indicatori delle partecipazioni di State Street rilevano la quota dei portafogli degli investitori allocata in azioni, reddito fisso e liquidità a partire dal 1998.
Per leggere gli Institutional Investor Indicators di agosto di State Street Global Markets, cliccate qui.
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