Freni: "Le Casse restino fuori dalle norme Accrual"
Si tratta del nuovo sistema che la riforma della contabilità pubblica dovrebbe introdurre a partire dal 2025
20/09/2024
Redazione MondoInstitutional
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"Le Casse rimangano fuori dalle norme Accrual". È l'intenzione espressa dal Sottosegretario al Mef Federico Freni, che è intervenuto alla presentazione, organizzata da CDC (Cassa Dottori Commercialisti), del Libro di Enrico Letta “Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa”.
Per Freni si tratta di una norma che non può essere applicata agli Enti privati e annuncia: “Darò battaglia in Parlamento perchè le Casse ne vengano escluse. E questo perchè quel tipo di contabilità prevederebbe un vincolo pubblicistico superiore al necessario. E non si può pensare, dal lato nostro, che voi siete soggetti privati quando è comodo, e diversamente quando non è comodo”. Ma sull’esclusione dall’elenco Istat, come più volte chiesto dalle Casse, il Sottosegretario ha chiarito: “È l’ultima cosa che si potrà valutare”.
Con il principio della contabilità economico/patrimoniale Accrual, infatti, le transazioni e gli altri eventi economici sono rilevanti in bilancio quando si verificano, indipendentemente dal momento in cui si manifestano le relative transazioni finanziarie, come ricorda AdEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati). Così facendo gli atti e i fatti di gestione sono rilevati contabilmente nei bilanci dei periodi ai quali questi si riferiscono. 
"Con la riforma della contabilità pubblica che sarà introdotta a partire dal 2025, si intende implementare un sistema di contabilità basato sul principio Accrual unico per l’intero settore pubblico, in conformità al percorso delineato a livello internazionale ed europeo per la definizione di principi e standard contabili nelle pubbliche amministrazioni (IPSAS/EPSAS) e in attuazione della Direttiva 2011/85/UE del Consiglio. Un assetto contabile Accrual costituisce, infatti, un supporto essenziale per gli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico, grazie ad un sistema di imputazione, omogeneo e completo, del valore contabile dei beni delle pubbliche amministrazioni", scrive AdEPP.
L'Associazione ricorda inoltre che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede, tra le riforme abilitanti, la Riforma 1.15: “Dotare le pubbliche amministrazioni di un sistema unico di contabilità economico/patrimoniale Accrual”, che è volta a implementare un sistema di contabilità basato sul principio Accrual unitario per la Pubblica Amministrazione. Le attività realizzate con la Riforma puntano, tra l’altro, a introdurre una serie di importanti strumenti per tutta la P.A., tra cui: un quadro concettuale, inteso come la struttura concettuale di riferimento che si colloca a monte dell’intero framework contabile; un corpus di standard contabili, per ridurre le discordanze tra i diversi sistemi contabili attualmente in uso nelle pubbliche amministrazioni italiane; un nuovo piano dei conti multidimensionale, in linea con i principi contabili internazionali (IPSAS/EPSAS). 
Sugli investimenti, poi, Freni non ha dubbi: “Le Casse hanno già dato moltissimo, non gli si può chiedere ancora di più. L’investimento va dove c’è il rendimento quindi il dovere del Governo è rendere le condizioni perchè si investa in Italia e non attraverso regole cogenti”. Freni ha poi dato appuntamento al 30 settembre, quando verrà presentato il fondo dei fondi dove le Casse dovrebbero stare “sotto e non sopra nell’elenco dei ticket perchè sovradimensionati. Anche perchè non si può chiedere tutto alle Casse in questo Paese. Non è che ogni operazione strategica  può chiedere agli Enti 30 o 50 milioni”. 
Freni aveva già lanciato questo progetto nei mesi scorsi quando, a margine del convegno “Il mercato delle Pmi, la ricchezza del Paese” organizzato da AssoNEXT, annunciò: “Siamo a un passo dal realizzare un contenitore che possa investire in comparti differenziati a seconda di quelle che sono le necessità delle piccole e medie imprese italiane, che possa investire capitale pubblico e capitale privato insieme, in contenitori che investono in modo indiretto e non in modo diretto con apporto di equity”. “Serve un contenitore normativo adeguato e siamo al lavoro con CDP. Le risorse vengono da tutti gli investitori privati che riterranno di aderire a questo contenitore, che vorranno mettere un chip in questa scatola; penso a investitori istituzionali, penso alle banche, penso alle assicurazioni, ai fondi, a chiunque voglia partecipare alla scatola”, aveva dichiarato Freni nell'occasione.

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