Le elezioni in tutto il mondo generano titoli e attenzione da parte dei media, ma la loro rilevanza per gli investitori è meno evidente. Sebbene le elezioni in sé possano avere un impatto su alcuni investimenti, ciò che accade dopo il voto ha maggiori conseguenze. Le politiche che scaturiscono da un nuovo Governo sono ciò che ha il potere di rimodellare le economie e i mercati. Il 2024 è stato un anno cruciale per le elezioni: oltre 1,5 miliardi di persone hanno votato, o devono ancora votare, in più di 50 Paesi.
Non abbiamo visto grandi cambiamenti in seguito alle elezioni che si sono già tenute. Le reazioni del mercato sono state limitate, senza alcun vero contagio. Le elezioni statunitensi sono quelle da tenere d'occhio in termini di potenziale influenza sul commercio e sulle tendenze economiche globali. I dazi sono un fattore chiave che potrebbe andare in direzioni molto diverse a seconda di chi diventerà il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Questa è probabilmente la nostra più grande preoccupazione in questo momento per quanto riguarda il mercato obbligazionario statunitense.
L'incognita Trump
Come ha detto più volte, Trump vuole imporre dazi del 10% a tutti e del 60% alla Cina, e non è facile capire se si tratti di una millanteria o di una vera strategia. Se ciò dovesse accadere, temiamo che ciò possa essere un fattore inflazionistico che riporti la Fed in una posizione di attesa e che crei un assetto debole per il reddito fisso, anche se i mercati azionari potrebbero reagire positivamente nel breve termine alla sua elezione. Nel frattempo, l’aumento della spesa pubblica è quasi garantito indipendentemente da chi vincerà le elezioni e, quindi, non si può considerare come un jolly in termini di potenziale impatto sull'inflazione. Un Congresso degli Stati Uniti diviso potrebbe essere il risultato più probabile, con un Senato guidato dai repubblicani, mentre la Camera potrebbe seguire il primo partito.
Kamala Harris potrebbe muoversi in continuità con la precedente amministrazione, anche se forse alcune cose potrebbero cambiare ai margini. Ma con un Congresso diviso la sua azione sarà un po' limitata. Mentre Trump, sul piano dei dazi, potrebbe semplicemente muoversi unilateralmente e sarebbe difficile rallentarlo. In ogni caso, le elezioni statunitensi e le successive politiche economiche del paese, insieme alle prospettive per l'Europa e la Cina, sono fattori chiave che gli investitori dovrebbero tenere d'occhio nel prossimo anno.
Le lezioni delle precedenti elezioni nel mondo
Ci sono già state una serie di elezioni importanti in tutto il mondo, alcune con risultati sorprendenti. In India, Narendra Modi, che ci si aspettava avrebbe vinto con il suo partito in modo schiacciante e che avrebbe consolidato ancora di più il suo potere, ha ottenuto una maggioranza più debole. Allo stesso modo, in Sudafrica, l'ANC ha avuto i risultati elettorali più bassi dai tempi dell'apartheid e ha dovuto formare una coalizione allargata. In America Latina, in linea generale, c'è sempre un rischio politico da considerare, a volte intorno al periodo delle elezioni, altre volte da cambiamenti nelle condizioni sociali ed economiche, che portano alla volatilità e che potrebbero derivare da cambiamenti nel governo.
L'anno prossimo, le elezioni in Ecuador e Argentina emetteranno verdetti sulle attuali amministrazioni dei due Paesi. In entrambi i casi, la rielezione degli esponenti in carica contribuirebbe ad aumentare la fiducia degli investitori. In particolare, c'è un movimento globale, anche nei mercati emergenti, verso una maggiore indipendenza della Banca Centrale o almeno verso una certa autonomia. Quando si punta all'inflazione in modo più esplicito utilizzando un tasso di riferimento, si dipende dalla propria credibilità, ed è molto difficile avere credibilità se si è agli ordini del presidente o del ministro delle finanze. Quindi la maggior parte dei Paesi è ora passata a un sistema in cui c'è un certo grado di indipendenza e a una maggiore trasparenza. Tutto ciò fa parte di una questione più ampia sulla resilienza e la stabilità delle istituzioni. In alcune regioni, come l'Unione Europea, le strutture politiche più grandi stanno attenuando le differenze politiche che possono esserci tra il Governo di un Paese membro e l'opposizione.
In alcuni Paesi abbiamo avuto un cambiamento piuttosto radicale per quanto riguarda il nuovo Presidente in carica ma, anche in questi casi, le istituzioni restano uno strumento di controllo efficace contro questi avvenimenti. La Colombia ne è un buon esempio. Gustavo Petro ha idee piuttosto radicali, ma ci sono dei limiti a ciò che può fare attraverso la sua rappresentanza al Congresso. Il Venezuela, d'altra parte, è un esempio in cui la democrazia e le istituzioni si sono deteriorate e il governo non ha rispettato i risultati delle elezioni che si sono tenute all'inizio di quest'anno.
L’impatto sui rating
I rating del credito sovrano sono un'altra area che non è direttamente influenzata da un'elezione, ma piuttosto da successivi cambiamenti di politica. L'aumento dei disavanzi di bilancio, ad esempio, è solitamente considerato problematico, soprattutto se i livelli di debito sono già elevati. Quindi le elezioni contano, ma finora non ne abbiamo avute di grande impatto. Per quanto riguarda i Paesi che non aderiscono al tradizionale modello elettorale democratico, in teoria possono conseguire anche buoni risultati. La Cina, in particolare, ha registrato notevoli miglioramenti nel tenore di vita. Ma in generale, non chiedere alle persone cosa vogliono tende a provocare frustrazioni, delusione e risultati politici non ottimali.
Ponderare i sondaggi
Una lezione importante dalle elezioni passate è quella di valutare i dati dei sondaggi in modo più ponderato. Sebbene i dati possano essere utilizzati come input per prevedere i risultati, dobbiamo comunque considerare risultati alternativi. E un principio generale per proteggersi dai risultati binari è identificare i risultati asimmetrici e concentrarsi sui movimenti attesi più ampi. Tuttavia, non esiste un approccio unico per analizzare le elezioni. La cosa importante è capire i fattori strutturali che guidano le scelte dell'elettorato. Quale potrebbe essere un fattore chiave nelle elezioni? C'è frustrazione nei confronti degli esponenti in carica? Le restrizioni in risposta alla pandemia di Covid19, ad esempio, non sono state popolari, rendendo più difficile per i partiti al già al Governo vincere le elezioni. L'aumento del costo della vita è un'altra di queste aree. Infine, è importante guardare anche al ballottaggio
A cura di Graham Stock, Senior Sovereign Strategist, e Charlie Whinery, Portfolio Manager di RBC BlueBay
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