Le incertezze legate agli eventi geopolitici e alle condizioni economiche internazionali condizionano il mercato finanziario e quello assicurativo Vita, secondo le rilevazioni di Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). Dopo un periodo di calo, infatti, nel 2023 l'Istituto osserva una ripresa della raccolta premi delle polizze rivalutabili (ramo I), confermata nel primo semestre 2024. I premi su prodotti di ramo I raggiungono il 50% del totale premi, mentre la raccolta premi del ramo III (assicurazioni unit linked) "evidenzia una forte diminuzione fino al primo semestre 2024, nel quale si registra un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il fenomeno dei riscatti risulta più elevato per le imprese che adottano in prevalenza il canale di vendita bancario per i prodotti di ramo I ed è elevata su tutti e due i canali distributivi (agenziale e bancario) per il ramo III", spiega Ivass nel proprio Bollettino Statistico.
L'Istituto mette inoltre in luce che "la redditività del comparto assicurativo Vita, generata da un’asset allocation principalmente orientata verso investimenti in strumenti a reddito fisso (titoli di Stato e obbligazioni private), migliora nel 2023 per entrambi i rami I e III. Un’importante quota della redditività del comparto Vita è generata dai rendimenti realizzati dalle gestioni separate che determinano il tasso di rendimento da riconoscere ai contratti assicurativi vita rivalutabili".
Per il secondo anno consecutivo, poi, il tasso medio lordo di rendimento delle gestioni separate è risultato inferiore rispetto al tasso dei Btp decennali: "La modesta redditività delle gestioni separate è correlata alle richieste di riscatto degli assicurati attratti dalla possibilità di impiegare le risorse a disposizione su altri strumenti finanziari più redditizi. Molte imprese assicurative hanno costituito nuove gestioni separate con fondo utili, che consentono di investire in nuovi attivi con tassi coerenti con quelli presenti sui mercati finanziari, evitando di impiegare le risorse nelle gestioni preesistenti contenenti attivi che all’attualità risulterebbero in minusvalenza, se alienati".
Inoltre, secondo il Bollettino Statistico, gli investimenti delle imprese italiane per prodotti di ramo III con prestazioni connesse a fondi di investimento sono ripartiti in parti uguali tra fondi interni e Oicr esterni. La pubblicazione, infatti, chiarisce che i fondi interni sono in prevalenza di tipo flessibile e, progressivamente in minore entità, fondi obbligazionari, azionari, bilanciati e fondi di liquidità. I rendimenti su base annua dei fondi azionari sono mediamente più elevati rispetto a quelli di altre categorie per tutti i periodi di osservazione (performance annualizzate a 1, 3, 5 e 10 anni). Seguono i rendimenti su base annua dei fondi bilanciati.
"Nell’ultimo anno le performance dei fondi interni sono state relativamente elevate per tutte le tipologie di fondi e mediamente più elevate del rendimento medio ottenuto dalle gestioni separate. L’offerta assicurativa non ha subito variazioni sostanziali rispetto all’anno precedente in termini di numero di prodotti offerti. Per quanto riguarda i rendimenti prospettici si osserva un lieve incremento rispetto all’anno precedente per le polizze rivalutabili e unit-linked, stabile per le polizze multiramo. Per tutte e tre le tipologie di prodotto i costi non hanno registrato variazioni sostanziali", conclude Ivass.
Per leggere il Bollettino Statistico di Ivass, cliccate qui.
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