Schroders Institutional Investor Study 2023
Secondo lo studio, gli investitori istituzionali puntano su sostenibilità e private asset per cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica, mentre restano i timori per l'inflazione
09/10/2023
Redazione MondoInstitutional
STAMPA

A livello globale, gli investitori istituzionali puntano a sfruttare le opportunità di investimento offerte dalla transizione energetica e aumentano la propria esposizione verso gli asset privati. È quanto emerge dall’ultimo Schroders Institutional Investor Study. Lo studio annuale, che ha considerato 770 investitori istituzionali distribuiti in 36 regioni per un patrimonio complessivo di 34.700 miliardi di dollari, è un affidabile barometro della propensione all'investimento degli investitori istituzionali di tutto il mondo.
Lo studio ha evidenziato che l'inflazione e l'incertezza geopolitica continuano a essere le principali preoccupazioni degli investitori, nonostante un anno fa ci si aspettasse un ridimensionamento. In particolare, i risultati mostrano che, nei prossimi 12 mesi, più della metà degli investitori prevede che incertezza geopolitica e aumento dell'inflazione avranno l’impatto più significativo sulla performance del portafoglio.

Un risultato che non sorprende dal momento che decarbonizzazione, cambiamenti demografici e deglobalizzazione hanno tutti il potenziale per mantenere alta l'inflazione. Inoltre, questi temi macro stanno anche spingendo gli investitori a modificare le loro allocazioni di portafoglio.
Per esempio, in risposta alla crescente tendenza alla deglobalizzazione, oltre la metà degli intervistati ritiene che gli investitori cercheranno di investire in aziende con catene di fornitura più locali, ritenendo quindi che le azioni dei mercati sviluppati (32%) e il private equity (23%) presenteranno le migliori opportunità nei prossimi anni.
Inoltre, la maggioranza degli intervistati (65%) ritiene che uno dei principali vantaggi dell’investimento in private asset sarà una maggiore fonte di diversificazione nei prossimi due anni; questo è uno dei motivi per cui un terzo degli intervistati a livello globale sta considerando di aumentare nei prossimi due anni la propria allocazione a questi mercati.

Le opportunità di investimento
nella transizione energetica

Lo studio di quest'anno ha rilevato che gli investitori ritengono che la transizione verso l’azzeramento delle emissioni (Net Zero) offra significativo potenziale. Più di due terzi (67%) degli intervistati a livello globale ritiene probabile o altamente probabile che la transizione energetica stimolerà gli investimenti in innovazione, creando notevoli opportunità di investimento.
Circa la metà degli investitori globali pensa che le infrastrutture/rinnovabili siano nella posizione migliore per cogliere le opportunità offerte dalla decarbonizzazione nel medio termine. Considerando i benefici che questa asset class può ottenere dalla rivoluzione tecnologica verde, il 41% dei rispondenti prevede di aumentare l’allocazione in infrastrutture nei prossimi 12 mesi.

Più in generale, oltre la metà degli intervistati cerca di sfruttare in modo proattivo le opportunità di investimento offerte dalla transizione energetica, e dalla relativa rivoluzione tecnologica, attraverso una maggiore esposizione agli asset privati. Analogamente, alla domanda sui motivi che spingerebbero a prendere in considerazione l'impact investing e le strategie di investimento sostenibile, due terzi degli intervistati ha indicato il proprio interesse per nuovi settori, come le soluzioni nature-based e l'idrogeno verde, per ottenere una diversificazione del portafoglio ed esporsi a nuovi temi e asset class.

L’impatto spinge gli investimenti sostenibili,
anche nei private asset, purché misurabile

Gli investitori possono approcciare gli investimenti sostenibili in modi diversi, che riflettono i loro valori e obiettivi di investimento, e il settore è pieno di interpretazioni diverse degli stessi termini. Dallo studio di Schorders è emerso che gli investitori istituzionali cercano sempre più di investire in modo tematico e di rafforzare l'attenzione all’impact investing.  Inoltre, la maggior parte degli investitori ritiene che le strategie sostenibili e l’impact investing sosterranno i loro obiettivi di rendimento sul lungo termine (per esempio, in molti casi si tratta semplicemente di un buon affare). Per il 43% dei rispondenti a livello globale, l’impatto positivo sulle persone e sul pianeta costituisce uno dei principali fattori che spingono a investire in modo sostenibile.
Nella sfera dei private asset, gli investitori hanno individuato nelle infrastrutture (44%) e in capitale naturale & biodiversità (41%) le asset class più adatte a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e impatto, con un'attenzione crescente man mano che si allunga l'orizzonte temporale degli investimenti.

Tuttavia, lo studio dimostra che oggi è necessario un supporto esterno per aiutare gli investitori nell'impact investing, in particolare nella capacità di misurare l'impatto dell’investimento, che rappresenta una sfida fondamentale. Tre quinti degli investitori (60%) ritengono che avere un impatto facilmente misurabile e comprensibile sia il criterio più importante per valutare l'allocazione negli investimenti. Inoltre, oltre la metà degli intervistati ha individuato nella mancanza di standard di misurazione, di processi, di strumenti e di metriche, l'ostacolo maggiore per gli investimenti in strategie di private asset focalizzate sugli investimenti sostenibili.

Necessario un maggiore sostegno
per raggiungere gli obiettivi net zero

Mentre la metà degli intervistati a livello globale si è già impegnata ad azzerare le emissioni nette nei propri portafogli, poco più di un quinto (21%) ha dichiarato di non avere intenzione di farlo. In particolare, gli investitori con sede nell'area EMEA sono quelli che si sono impegnati maggiormente a raggiungere l'azzeramento delle emissioni entro o prima del 2050 e stanno attuando una strategia con obiettivi intermedi (39%), mentre la maggior parte degli intervistati che non hanno assunto alcun impegno in questo senso è basato negli Strati Uniti (44%).

In tutti i mercati, si ritiene che sia necessario un maggiore supporto nella misurazione e nel monitoraggio dei percorsi net zero. Circa la metà degli intervistati ritiene che la propria organizzazione abbia bisogno soprattutto di maggiore supporto per misurare e monitorare il proprio percorso net zero, con un aumento al 51% rispetto al 37% dello scorso anno. Dai risultati è emerso che il 49% degli investitori ritiene che sia necessario un maggiore consenso sui modelli e sulle metodologie di misurazione dei percorsi net zero, per essere in grado di raggiungere i propri obiettivi.

"I mercati continuano ad essere preda delle preoccupazioni per l'aumento dei tassi e dei timori per i rischi di recessione. Lo studio ha rilevato che le allocazioni degli investitori istituzionali alle azioni potrebbero salire nel tentativo di capitalizzare le opportunità presentate dalla deglobalizzazione, dalla decarbonizzazione e dai trend demografici. Con le preoccupazioni per l'inflazione e i tassi d'interesse elevati, le valutazioni sono importanti. Potrebbe essere necessaria una nuova attenzione alle valutazioni piuttosto che alla crescita speculativa", ha affermato Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer e Co-Head of Investment di Schroders. "Più in generale, in termini di impatto sulla performance del portafoglio, lo studio ha rilevato che una serie di questioni sono sempre più nel radar degli investitori: l'aumento dell'inflazione, le posizioni di politica monetaria restrittive, i conflitti globali e la stagflazione. Sono tutti fattori che Schroders, in qualità di asset manager attivo, ha l’obiettivo di gestire per conto dei propri clienti a livello globale. Riteniamo che sia giunto il momento di essere ancora una volta selettivi, analitici e focalizzati sulle valutazioni". ha sottolineato Kyrklund, mentre Andy Howard, Global Head of Sustainable Investment di Schroders, ha aggiunto: "Giunti al settimo anno di questo studio, cominciamo a vedere emergere alcune nuove tendenze, in quanto gli investitori continuano ad ampliare e a evolvere il loro approccio alla sostenibilità. I risultati di quest'anno evidenziano che gli investitori istituzionali sono sempre più attenti alle esposizioni tematiche e all’impatto dei loro investimenti. Sempre più spesso considerano l'integrazione come un dato di fatto e vogliono sfruttare opportunità mirate. Mentre il mondo è alle prese con questo nuovo cambiamento di regime e con le tendenze di deglobalizzazione, decarbonizzazione e demografia nel panorama degli investimenti, i temi della sostenibilità stanno diventando sempre più importanti, creando nuove opportunità per le aziende e gli investimenti legati a prodotti e servizi sostenibili. La sostenibilità è un tema complesso e ampio. È anche in rapida evoluzione, che si tratti di nuove ricerche, di una maggiore disponibilità di dati, di normative o di azioni governative. In questo panorama, non possiamo restare fermi. Continueremo a rivedere le priorità e le aspettative dei nostri clienti e le best practice del mercato per assicurarci di poter continuare a progredire".
Infine, per Nils Rode, Chief Investment Officer di Schroders Capital, "lo studio di quest'anno mostra che gli investitori sono diventati meno sicuri. I livelli di fiducia sono stati messi a dura prova da una geopolitica instabile e imprevedibile e dal delicato compito delle Banche Centrali di raffreddare l'inflazione senza effetti collaterali indesiderati. Riteniamo che gli investitori abbiano ragione ad essere cauti, ma dovrebbero anche considerare questo contesto dirompente non solo come una fase temporanea, ma come l'emergere di una nuova era. Ciò che emerge chiaramente dai risultati dello studio è che molti investitori continuano ad essere attratti dagli asset privati come strumento per affrontare l'evoluzione del panorama macroeconomico e per aggiungere resilienza ai portafogli. Il private equity, il private lending e gli asset reali, infrastrutturali e immobiliari, sono i settori in cui gli investitori hanno dichiarato di essere più inclini ad aumentare gli investimenti nel corso del prossimo anno e oltre. Dal punto di vista tematico, gli investitori sono consapevoli del fatto che gli asset privati sono direttamente connessi alle tendenze durature di disruption e progresso che saranno catalizzate dai rapidi miglioramenti della tecnologia IA, dalla transizione energetica in corso e dalla decarbonizzazione, oltre che dai cambiamenti demografici. Il rapporto evidenzia inoltre l'impegno degli investitori nei confronti delle tendenze alla deglobalizzazione che, sostenendo le aziende con catene di fornitura localizzate, rafforzano anche le allocazioni degli asset privati. Riteniamo che le tendenze sopra descritte siano fondamentali per individuare le opportunità di creazione di valore nel nuovo contesto. Diamo priorità alle strategie allineate a questi temi, con una bassa correlazione con i mercati azionari, una dipendenza limitata o nulla dalla leva finanziaria e molteplici vie di uscita. Sono emersi "hotspot" di domanda in luoghi in cui troppi capitali inseguono un numero insufficiente di operazioni e multipli di ingresso gonfiati. Esistono molte opportunità per impiegare il capitale a livelli più interessanti. Nel caso del debito, il ritiro delle banche ha visto la dinamica della domanda spostarsi a favore dei finanziatori privati che possono stabilire condizioni preferenziali e garantire forti rendimenti", ha concluso Rode.

© 2024 MondoInstitutional - Riproduzione riservata
Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter periodica, sarai costantemente aggiornato sul mondo degli Investitori Istituzionali. L’iscrizione è gratuita!
Per visualizzare l'Informativa Privacy, cliccare qui

-->